Istinto naturale

Sin dalle origini della civiltà, il cavallo ha ricoperto un ruolo fondamentale, prima come fonte di cibo, poi come mezzo di trasporto postale, come instancabile lavoratore nell’agricoltura… Una volta diventata chiara la possibilità di utilizzarlo come mezzo di trasporto e di cavalcarlo, si aprirono all’uomo possibilità di viaggi e di commercio. Con l’avvento dell’era industriale e della tecnologia, i ‘cavalli a vapore’ sostituirono ben presto il suo ruolo ‘utilitario’. Eppure, il nostro legame con il cavallo negli anni è andato oltre la mera convenienza, se tralasciamo l’aspetto agonistico,

essendo diventato un compagno di vita, di gioco, di divertimento. I metodi di addestramento dei cavalli sono cambiati negli anni, manifestando in realtà non tanto un cambiamento dell’uomo nel comprendere il cavallo, quanto nel comprendere sé stesso. E più questa incapacità di comprendersi e di progredire è spiccata, più si va alla ricerca di nuovi metodi e tecniche complesse per imporsi ai cavalli quando in realtà è tutto molto semplice, basta ascoltare e capire per interagire. La tendenza umana di imporre sempre il proprio punto di vista fa sì che i metodi subiscano continui cambiamenti. L’addestratore può cambiare idea e cercare in tutti i modi e con tutti i mezzi di imporsi ma i cavalli rimangono sempre gli stessi, spinti dal loro istinto naturale e da una tipica caratteristica: l’abitudine. I cavalli, se vogliono, possono essere sempre e comunque più forti di noi. Un cavallo impaurito o preso con la forza può liberarsi dell’uomo se lo vuole, fuggendo o ribellandosi con tutta la forza che ha, eppure è sorprendente vedere come i cavalli restino immobili quando un bambino si abbraccia a una delle sue zampe…

Cavalli & Cavalieri Susanna Cottica

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