A cavallo: i dettagli che fanno la differenza

Prima di montare in sella, diamo al cavallo uno zuccherino. Questo non solo lo fa restare fermo e cattura la sua attenzione ma gli favorisce la masticazione e quindi la salivazione, ottimo presupposto per iniziare il lavoro. Un altro dettaglio che fa la differenza è quello di utilizzare uno sgabello o una panca per montare in sella. In questo modo evitiamo di fare subito pressione sul garrese del cavallo e sui muscoli dorsali e di fare ruotare la sella afferrandola per sostenersi nella salita. La sella storta non è certo un buon inizio. Sediamoci molto delicatamente: il primo contatto cavaliere-cavallo deve essere il più cordiale possibile. 

La seduta quotidiana di lavoro deve essere di 50 minuti, massimo un’ora. Dopo questo lasso di tempo la schiena del cavallo, attraverso la compressione del sottopancia e del peso del cavaliere, diventa più delicata e fragile. Due sedute giornaliere da 30 a 45 minuti sono l’ideale. Ancor più, l’ideale è che i cavalli escano tre volte al giorno, montati (in passeggiata, lavoro in piano) oppure alla corda in relax, in libertà, a seconda del programma personale, e inoltre che vadano al paddock e passeggino a mano. È fondamentale che i cavalli inizino la loro giornata e il loro lavoro progressivamente e con calma.

Proviamo a immaginare di alzarci la mattina con qualcuno che ci grida nelle orecchie, di sicuro non inizieremo la giornata di buon umore, saremo già stressati, nervosi e reagiremo in modo negativo. Con un approccio simile anche il cavallo a poco a poco perde la motivazione e la gioia, diventa rigido e ansioso al punto di ammalarsi. Quando arriviamo in scuderia e apriamo il box per iniziare il nostro lavoro, cerchiamo di essere affettuosi, attenti, calmi, agiamo con dolcezza. Questo comportamento ha una grande influenza sul carattere del cavallo, sulla sua disponibilità, sulla sua generosità, sulla decontrazione e la disponibilità ad accettare il lavoro quotidiano e a collaborare. Prima di montare concentriamoci e facciamo un bilancio di noi stessi e del nostro cavallo; dobbiamo sapere a che punto siamo arrivati, quello che desideriamo ottenere e come ottenerlo. Programmiamo la nostra seduta di lavoro in base a questi punti e focalizziamoci. Quando siamo in sella, lasciamo che il cavallo si guardi intorno, osservi l’ambiente intorno a sé e prenda confidenza con esso mentre noi ci rilassiamo, lasciamo andare ogni tensione e ci mettiamo nello stato d’animo giusto per entrare in sintonia con il cavallo. 

Cavalli & Cavalieri

Susanna Cottica

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