Stop animali nei circhi, la legge può saltare ancora

C’è un problema. La nuova legge delega in materia di spettacolo approvata di recente alla Camera dei deputati e che consente di dire basta agli animali nei circhi è in bilico. Lo è perché con la caduta del governo,  passati i nove mesi necessari per l’approvazione definitiva, il provvedimento potrebbe decadere, senza entrare in vigore.

Tanta fatica per nulla? Tutto è nelle mani del Parlamento che verrà. Il rischio c’è? “Purtroppo sì, è possibile che salti tutto, cominciamo con questa brutta notizia, ma noi siamo fiduciosi”, ha dichiarato a Teleambiente Andrea Casini, Responsabile Area Animali Esotici della Lega Antivivisezione (LAV). “Quello che prevede la disposizione normativa è un richiamo a una Legge Delega decaduta nel 2019 sempre a causa di un susseguirsi di diversi governi. Era stata voluta dallo stesso ministro della Cultura, Dario Franceschini, nel 2017, poi era passata all’ex ministro per i Beni e le Attività Culturali, Alberto Bonisoli, infine era ritornata allo stesso Franceschini, che però non aveva più il tempo necessario per approvarla”.

Vediamo cosa prevede il provvedimento.

 La Legge Delega ha l’obiettivo di avvicinare gradualmente l’Italia ad altri 50 Paesi in cui già è illegale sfruttare cammelli, elefanti, leoni, orsi e tigri all’interno dei circhi. “È un passo importantissimo per le aziende circensi che ormai vivono solamente grazie ai sussidi da parte dello Stato, al Fondo Unico per lo Spettacolo e ad altri aiuti d’emergenza. Anche perché la maggioranza degli italiani non va più nei tendoni se ci sono gli animali. Lo dimostrano vari sondaggi tra i quali uno europeo e un report del Censis di qualche anno fa”, afferma ancora il responsabile LAV.

E i numeri sono ancora importanti. Si stima siano almeno 2.000 gli animali “lavoratori” stimati nei circhi d’Italia. Cavalli, leoni e scimmie intrattengono gli spettatori nonostante i trattati internazionali considerino alcune specie faunistiche a rischio di estinzione. “Noi riteniamo che sia proprio un’assurdità, soprattutto perché nessuna creatura vivente deve essere sfruttata e ridicolizzata all’interno di spettacoli finalizzati al divertimento di noi esseri umani”, dice Andrea Casini. “E non è pensabile che alcuni animali, come le tigri, che sono specie protette a livello internazionale – ormai ci sono più individui in cattività che liberi in natura – vengano ancora utilizzati all’interno di esibizioni veramente ridicole”.

I tempi sono cambiati, la società da decenni ha preso consapevolezza dei diritti animali, il Parlamento non può non approvare definitivamente il provvedimento. I cittadini hanno fatto abbondantemente capire cosa vogliono.

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