Stroncato traffico di cuccioli a Bergamo

Ancora una volta un’operazione di polizia ha stroncato l’ennesimo traffico di cuccioli. E’ accaduto nella bergamasca, dove gli investigatori hanno scoperto una famiglia che a quanto pare avrebbe venduto i cuccioli come nati nella loro azienda.

Agli arresti sarebbe così finita una intera famiglia, ovvero padre, madre, figlia e genero. L’accusa è truffa e frode nel commercio per la compravendita finiti sotto la cura dell’Ats di Bergamo.

L’operazione di polizia arriverebbe però da lontano, dal 2020, sulla scorta di una sessantina di denunce di proprietari i cui cuccioli erano morti o avevano avuto problemi di salute.

A coordinare l’inchiesta è la pm Silvia Marchina. Gli investigatori parlano di cinismo, dalle intercettazioni si legge: “Il cane deve essere messo in braccio al bambino così si affeziona e lo compra di sicuro”.

I cuccioli arrivavano dall’Ungheria e poi rivenduti senza microchip e vaccinazioni, con prezzi che andavano dai 1.500 ai 4.000 euro.Il padre è agli arresti in carcere, gli altri componenti della famiglia sono invece ai domiciliari.

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