Dal 27 ottobre 2022, per l’Italia sono animali “da compagnia” tutti quelli elencati dal nuovo regolamento europeo di sanità animale. Questo vuol dire che accanto a cani, gatti e furetti, vanno considerati “animali da compagnia” a tutti gli effetti anche i pet cosiddetti non convenzionali (o non tradizionali) ormai molto presenti nelle abitazioni e nelle famiglie: conigli, roditori, uccelli, acquatici ornamentali, invertebrati, rettili e anfibi.
Lo sancisce il Decreto Salute-Mite che adegua l’ordinamento italiano all’elenco europeo dei pets e nel contempo fissa dei paletti a tutela della biodiversità: gli esemplari di specie esotiche e selvatiche “da compagnia” non potranno essere prelevati dal loro ambiente naturale per farne dei pet. C’è una sola eccezione a questo divieto generale e riguarda le sei specie ittiche elencate con una “lista positiva” dal Decreto Salute-Mite e note con il nome comune di Western tubenose goby, Nudibranchio pigiama, Doctorfish, Blue tang surgeonfish, Yellowbar angelfish e Yellowtail tang.
In sostanza- spiegano in una nota stampa Anmvi (Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani) e Sivae (Società Italiana Veterinari per Animali Esotici) – la lista positiva del nuovo decreto non interviene in senso restrittivo sulle tipologie di specie esotiche e selvatiche “da compagnia” individuate dalla UE, come era stato paventato. Infatti, il decreto Salute-Mite interviene sulla loro provenienza, stabilendo che nessuna specie esotica e selvatica “da compagnia” può provenire dall’ambiente naturale, con la sola eccezione delle sei specie indicate, le uniche che potranno essere prelevate dal loro ambiente naturale al fine della detenzione, commercializzazione e importazione.
Per i trasgressori sono previste sanzioni penali e amministrative, dall’arresto fino a 150 mila euro di ammenda. Il decreto Salute-Mite- evidenzia la nota stampa- lascia impregiudicati i divieti già esistenti riguardanti animali la cui detenzione continua a non essere consentita, come ad esempio le specie protette o pericolose.
Il decreto 11 ottobre 2022, entrato in vigore giovedì scorso- è il primo decreto di una serie di provvedimenti nazionali che danno attuazione alla nuova legislazione europea di sanità animale volta alla prevenzione e al contrasto delle malattie animali. Il regolamento europeo disciplina anche la gestione degli “animali da compagnia” prescrivendo – nonostante un rischio sanitario “irrilevante”- precauzioni di detenzione, tracciabilità, formazione e controllo da parte di chiunque li detenga.
Foto di Christian Bartolone