Prendere a calci un cane? E’ maltrattamento e quindi punibile per legge

di Claudia Taccani – Per nessun motivo una persona, anche se possessore del quattrozampe, è legittimato a prendere a calci il cane, tanto meno per presunti motivi “educativi”.

Eppure, diversi sono i casi che approdano in tribunale con conseguente condanna.

Già con sentenza del 2011, la Cassazione ha confermato la condanna al risarcimento del danno per la lesione subita da un cagnolino sbattuto a terra e preso a calci dal vicino di casa della relativa proprietaria. L’uomo aveva tentato di scusarsi sostenendo che il cane non aveva riportato nessun danno rilevante: tesi smentita nel processo in quanto il veterinario aveva certificato che il cagnolino aveva subito delle lesioni a causa dei colpi. La Cassazione ha condannato l’uomo a pagare una multa per danneggiamento dell’animale e un risarcimento per la parte civile a causa del dolore patito dal cane, oltre al pagamento delle spese giudiziarie.

Ancora, famosa è una sentenza della Corte di Cassazione mediante la quale è stata confermata la condanna per maltrattamento di animali nei confronti di una donna che, a suo dire, per motivi educativi, aveva preso a calci il proprio cucciolo cane “facendolo volare per alcuni metri”.

Ricordiamo, che l’attività educativa di un animale non può in alcun modo arrecare malessere psico-fisico ad un animale, ricadendo tale condotta in una responsabilità penale.

La legge Convenzione Europea per la protezione degli animali da compagnia, ratificata in Italia con specifica legge, prevede all’ art. 7 che “Nessun animale da compagnia deve essere addestrato con metodi che possono danneggiare la sua salute ed il suo benessere, in particolare costringendo l’animale ad oltrepassare le sue capacità o forza naturale, o utilizzando mezzi artificiali che causano ferite o dolori, sofferenze ed angosce inutili.”

Il nostro consiglio?

Segnalare casi di questo tipo per rendere giustizia all’animale, contattando le Guardie eco zoofile se presenti sul territorio e/o l’Autorità competente per gli opportuni interventi: meglio sempre essere muniti di prove come, per esempio, testimoni oculari o video immagini che possono essere utilizzate esclusivamente per le attività di indagine.

Claudia Taccani

Avv. OIPA Italia Odv

Responsabile Sportello Legale OIPA

www.oipa.org

Foto di Delphine Beausoleil

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