Tenere un uccello in gabbia costa caro se è specie protetta. L’intervento delle guardie Oipa contro il commercio illegale

Detenere in gabbia uccelli può costare caro se appartengono a specie protette da normative nazionali o da convenzioni internazionali. È il caso di un uomo che si è visto porre sotto sequestro dalle guardie zoofile dell’Oipa di Roma un esemplare di Agapornis fischeri, un piccolo pappagallo conosciuto con il nome comune di “Inseparabile”. Il proprietario del piccolo volatile è stato denunciato all’autorità giudiziaria per detenzione illegale di specie protetta, essendo sprovvisto della necessaria documentazione di provenienza dell’animale.

«L’Agapornis fischeri come quasi tutti i pappagalli, sono protetti dalla Convenzione di Washington, una convenzione internazionale sul commercio delle specie di fauna e flora selvatiche minacciate d’estinzione siglata nel 1975, meglio conosciuta come Convenzione Cites, recepita dall’Europa con il Regolamento (CE) n. 338/97», spiega il coordinatore delle guardie zoofile dell’Oipa di Roma e provinciaClaudio Locuratolo. «Il detentore, che abbiamo denunciato per la violazione della legge n.150 del 1992 che prevede le sanzioni per le violazioni al Regolamento comunitario, rischia ora una condanna a un’ammenda da 20 mila a 200 mila euro o l’arresto da sei mesi a un anno, oltre alla confisca dell’animale».

L’Oipa raccomanda di non acquistare animali, specialmente sul web o in mercatini improvvisati, poiché le conseguenze di un acquisto illegale possono essere molto gravi.

Le guardie dell’Oipa sono a disposizione in  tutta Italia per raccogliere segnalazioni di situazioni sospette o di maltrattamento e possono essere contattate ai recapiti presenti nella pagina web https://www.guardiezoofile.info/nucleiattivi/

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