Ma la cuccia dove la metto? Il relax per cane e gatto

Chi di noi non ha un punto di riferimento a casa? Il nostro “angolo” speciale, il luogo in cui desideriamo ritirarci per riposare, per rilassarci, per staccare col mondo? Immaginiamo cosa sarebbe se non potessimo avere un punto fermo, una certezza… Quanta ansia, quanta stanchezza si accumulerebbero? Se è così per noi, perché non dovrebbe essere così anche per il nostro amico gatto o cane?

Il gatto, predatore per eccellenza, ama riposare durante il giorno. Di sicuro ci stupirà nel trovare il suo “angolino”, il suo posto magari nascosto, dove rintanarsi per dormire o più semplicemente, vigilare sonnecchiando. I posti rialzati sono la sua passione. Non a caso vengono venduti proprio tiragraffi rialzati, vere e proprie sfide in altezza che consentono al piccolo intraprendente felino di arrampicarsi e dominare il mondo dall’alto!

Anche per il cane la cuccia è un luogo speciale. Non è un oggetto dove punire il cane. Non è un posto negativo, per far scontare al cane di aver commesso qualcosa di sbagliato. Se facciamo associare al nostro amico la cuccia ad una punizione, quando mai ci andrà volentieri? Quindi, siamo coerenti! Correggiamo i nostri errori e riconsideriamo invece la “cuccia” come la sua “cameretta”, il posto felice in cui riposare, giocare, ricaricare le energie! Dove non essere disturbato, non dove essere punito!

Se questo è chiaro, passiamo al punto successivo, ovvero, dove collocare il punto in cui dedicare al cane uno spazio tutto suo. Evitiamo nel modo più assoluto di collocare un materassino, o una cuccia, accanto alla porta di ingresso, accanto a passaggi in casa, vicino a luoghi dove il cane può essere sia disturbato sia interpretare e vivere quella posizione come l’aver assunto il ruolo di vigilantes della casa, “portinaio” di turno.

Si capovolgerebbe il suo ruolo in famiglia. Da compagno a sceriffo di casa, che decide chi entra, chi esce, con un crescendo di abbai, di stati di allerta, di vigilanza, di possessività sui passaggi chiave, compreso il controllo ossessivo di chi entra e di chi esce.

Meglio evitare che tutto ciò possa accadere.

Un ulteriore consiglio è prendere un kennel, un trasportino e collocarlo anche questo in una zona tranquilla, abituando il cane a dormire e riposarci dentro. Sportellino sempre aperto, ovviamente. La ciotola del cibo può essergli proposta lì dentro, un buon masticativo idem, per far lavorare mandibola e mascella per stancarsi. In questo modo il trasportino diverrà un comodo luogo in cui cercare tranquillità. E abituarlo anche a viaggiare al suo interno, quando ci sposteremo per dei viaggi o per tenere il cane in sicurezza quando necessario. Il kennel non è una punizione, non è un carcere per il cane. Può diventare il suo “angolo” relax.

Se poi è piccolo e appena arrivato, e dobbiamo uscire di casa per fare la spesa, può diventare una sicurezza per lui e per noi. Lasceremmo mai da solo in giro per la casa un bambino di pochi mesi a gattonare in nostra assenza? No! E perché per un cucciolo non potrebbe valere la stessa regola? In alternativa, ci sono anche recinti in rete o in metallo che si possono impiegare nelle prime settimane o mesi di vita, per garantire al piccolo uno spazio soddisfacente per giocare e riposare in sicurezza in nostra assenza. Questo aiuterebbe anche il cane a non vivere questo momento come un dramma ma con naturalezza, crescendo sicuro di sè.

Foto di Marthijn Brinks

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