“Inasprire le pene per chi maltratta no, far west sulla fauna selvatica sì?”

Le forze dell’attuale maggioranza infilano emendamenti in bilancio non pertinenti, come l’”emendamento Far West”, e il tanto promesso inasprimento delle pene per chi maltratta o uccide gli animali non è stato ancora messo all’ordine del giorno.

L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa),all’indomani dell’atroce uccisione di un cane a Cerfignano, in provincia di Lecce, trascinato dall’auto alla guida di un pensionato poiché – così ha spiegato – aveva attaccato le sue galline, chiede al Parlamento e al Governo perché ancora non abbiano messo mano alla materia, come assicurato in campagna elettorale.

«Invece di tutelare gli animali, questa maggioranza li vuole fare fuori anche nelle aree urbane, nelle aree protette, in qualsiasi giorno dell’anno, come previsto dall’emendamento di Fratelli d’Italia», commenta il presidente dell’OipaMassimo Comparotto. «Le associazioni, come la nostra, lottano per la difesa degli animali in perfetta solitudine, a colpi di denunce e mettendo in campo volontari e guardie zoofile. E ora siamo anche costretti a vedere peggiorare il quadro».

L’Oipa ricorda che il maltrattamento degli animali è anche indice di pericolosità sociale e che le pene attuati previste dal Codice penale tanto deboli da non costituire neppure un deterrente.

«Come hanno inserito l’inopportuno “emendamento Far West” in manovra, perché non inseriscono anche una modifica delle previsioni del Codice penale che renda i delitti contro gli animali punibili con pene davvero adeguate?», prosegue Comparotto.

Quanto al fatto cruento accaduto al povero maremmano del leccese, l’Oipa presenterà denuncia per uccisione degli animali finalizzata alla costituzione di parte civile e chiederà al sindaco di Cerfignano d’emanare un’ordinanza per vietare al pensionato di detenere animali.

Ma oltre ad Oipa prendono posizione Enpa, Lav, Lac e Lipu in una nota congiunta contro l’emendamento che va controcorrente (legge 157/92 e 394/91). Nell’approvare un decreto, l’aula del Senato – dopo la presa di posizione della commissione  ambiente –  ha espresso parere favorevole ad un ordine del giorno per il  passaggio di tutte le competenze in materia di fauna selvatica dal Ministero dell’Ambiente al Ministero dell’Agricoltura, infliggendo di fatto un gravissimo vulnus all’attività del primo che, nei fatti, finirebbe per diventare qualcosa di molto simile a una “scatola vuota”.

«Siamo stupefatti – si legge nella nota delle associazioni – non soltanto dall’incredibile frenesia filo-venatoria dimostrata da governo e maggioranza in queste prime settimane di legislatura, ma anche dal clamoroso silenzio del ministro Pichetto Fratin che si vede sottrarre una fetta sostanziale delle proprie competenze e attribuzioni istituzionali senza aver sinora proferito parola. Sarebbe molto interessante sapere cosa pensa il ministro dell’Ambiente riguardo l’impoverimento delle proprie attribuzioni istituzionali».

Foto David Levêque

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