Quando la caccia aveva un perché. Ma eravamo nel paleolitico. La mostra a Montebelluna

Una selezione di punte di freccia del paleolitico, provenienti dagli scavi archeologici condotti dall’Università di Ferrara e conservati presso il Museo dell’Uomo in Cansiglio, sono stati temporaneamente trasferiti ieri negli spazi espositivi della Mostra “Futuro Agenda 2030”, aperta fino al prossimo 30 giugno a Montebelluna (Tv). L’antico “Bosco da reme” della Serenissima, oggi Foresta Demaniale Regionale gestita da Veneto Agricoltura, si conferma straordinario scrigno della biodiversità ma anche importante patrimonio di storia archeologica.

La Foresta Demaniale Regionale del Cansiglio, gestita da Veneto Agricoltura, meta domenicale per migliaia di turisti in tutte le stagioni, è conosciuta soprattutto per la sua straordinaria biodiversità e importanza storica (era l’antico “Bosco da reme” della Repubblica Serenissima). Non tutti però conoscono il Cansiglio quale luogo di importanti ritrovamenti preistorici.

Presso il Museo Regionale dell’Uomo in Cansiglio (MUC), da poco impreziosito con nuovi allestimenti e aree tematiche, tali testimonianze della presenza nella Foresta di insediamenti preistorici sono esposte nella sezione archeologica, dov’è presente un ricco repertorio di selci preistoriche, e in quella paleobotanica, che illustra in maniera divulgativa la storia della dinamica della vegetazione nei millenni.

Nel corso del 2022, sono state tantissime le iniziative rivolte sia alle scuole che ai visitatori della Foresta incentrate proprio sui temi del “Cansiglio preistorico”. Si è trattato di eventi, focus, visite guidate, ecc. che sempre si sono integrate con azioni di informazione riguardanti quella che rappresenta la principale attività svolta da Veneto Agricoltura in Cansiglio, ovvero la gestione integrata del patrimonio forestale, alla quale si affiancano azioni di sostegno al turismo naturalistico e culturale, di stimolo alla sostenibilità e alla conservazione della biodiversità, in linea con quanto previsto dall’Agenda 2030 dell’ONU.

Ed è proprio in questo contesto che Veneto Agricoltura ha accolto la richiesta del Museo Civico di Montebelluna – Sezione di Storia Naturale ed Archeologia, di contribuire all’allestimento della Mostra “Futuro Agenda 2030” (aperta fino al prossimo 30 giugno) nell’ambito della quale ieri è stata trasferita dal MUC una selezione di armature litiche paleolitiche (punte di freccia) provenienti dagli scavi effettuati nella Foresta del Cansiglio (in località Palughetto) dagli archeologi dell’Università di Ferrara. Scavi archeologici per i quali l’anno prossimo saranno celebrati i 30 anni di attività (1993-2023).

La Mostra “Futuro Agenda 2030”, di assoluto spessore scientifico e culturale, rappresenta anche un’importante occasione per approfondire le tante tematiche che animano l’Agenda 2030 dell’ONU per lo sviluppo sostenibile, che dovranno integrarsi con le Agende urbane per lo Sviluppo locale.

In particolare, la Mostra di Montebelluna dedica un innovativo spazio espositivo e didattico ai temi dell’economia circolare. Le sale sono state trasformate in spazi dinamici in cui sperimentare, dialogare e confrontarsi proprio sui temi dell’Agenda 2030: dall’ecosistema Terra, che getta uno sguardo sia al passato che al futuro, all’importanza del riciclo. Le diverse tematiche vengono presentate con percorsi che mettono sempre al centro la relazione uomo-ambiente dove scienza e archeologia del territorio si incontrano.

È auspicabile che il prestito dei reperti del MUC dia inizio ad una futura collaborazione tra i due Musei veneti, da sempre in stretta relazione con enti e cittadini.

Per saperne di più sulla mostra “Futura Agenda 2030”: https://www.museomontebelluna.it/esplora-museo/2030-2/

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