Ha suscitato polemiche il cartello di divieto di dare cibo agli animali liberi, cani e gatti, apparso durante le festività nella zona ex discarica di Trescore Balneari. L’avviso è stato firmato dal sindaco e dal comandante della polizia municipale.
Il dibattito ha avuto spazio sull’Eco di Bergamo ed è rimbalzato anche su PrimaBergamo.it. Ma non ci risulta che sia stata posta una domanda cruciale, che porremmo a breve.
Il comandante su L’Eco di Bergamo avrebbe affermato: «Il cartello va contestualizzato. Non è rivolto alla colonia felina presente e di cui si occupa una signora. È un unico avviso in tutto il paese, collocato vicino all’ex discarica dove spesso qualcuno mette sacchetti di cibo per i cani randagi. Sicuramente lo fa in buona fede ma questa azione può avere effetti negativi».
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Ora, ci poniamo una domanda. Davvero il responsabile della polizia locale ha affermato che c’è gente che ripone cibo per i cani randagi? Ci sono cani randagi a Trescore? O forse sono cani padronali che girano liberi? In tal caso, si tratterebbe di omessa custodia. Senza entrare nel merito della giurisprudenza se sia legittimo o meno sfamare animali randagi, e oltre il divieto che mira al rispetto del decoro, il quesito sul “randagismo” a Trescore resta aperto.