I topolini potrebbero presto essere utilizzati per fiutare dall’urina il tumore ai polmoni. O almeno e’ quello che spera un gruppo di scienziati israeliani, i quali hanno addestrato i roditori proprio con questo scopo. Gli studiosi ritengono che la tecnica potrebbe eventualmente essere utilizzata anche per diagnosticare altre forme della malattia da un campione che i pazienti possono fornire da casa. In effetti, i topi sono noti per avere un senso dell’olfatto altamente sensibile. Durante gli studi, agli animali sono stati presentati campioni di urina umana, alcuni dei quali provenivano da pazienti affetti da cancro ai polmoni. Ebbene, i topi sono stati in grado di individuare correttamente quali campioni provenissero da quelli con il cancro nove volte su dieci. Early Labs, la societa’ dietro i test, ora prevede di avviare studi clinici nel Regno Unito.

“Un semplice test delle urine per rilevare le prime fasi di diversi tipi di cancro – che puo’ essere portato a casa, in una farmacia vicina o in una clinica di comunita’ e inviato al laboratorio per ottenere risultati rapidi – e’ un vero punto di svolta”, commenta entusiasta Avichay Porat, direttore operativo del centro di ricerca. I ricercatori di Early Labs hanno trascorso due anni e mezzo esponendo topi da laboratorio a campioni di urina di pazienti con cancro ai polmoni in modo che possano riconoscere questo odore. Nel dettaglio: i topolini hanno annusato i campioni attraverso un foro: se smettevano di annusare un campione e si allontanavano, i ricercatori consideravano il campione negativo, cioe’ che non conteneva cancro. Ma se gli animali continuavano ad annusare il campione per un lungo periodo di tempo, questo veniva considerato positivo. Alla fine gli studi hanno rilevato che i topi addestrati sono in grado di individuare con precisione campioni di cancro ai polmoni il 93% delle volte. La tecnica e’ in fase di test anche su campioni di cancro al colon e gli scienziati ritengono che possa offrire un modo per diagnosticare la malattia al di fuori dell’ospedale.

Foto di Frenjamin Benklin