Al bando in Olanda i bulldog e i pet modificati per ragioni estetiche. Non dimentichiamo il benessere degli animali di razza

di Stefania Piazzo – Il dibattito sul benessere animale per fortuna sta sollevando sempre più la questione di un accanimento sulla morfologia di diverse razze di cani e gatti, con modifiche giustificate da ragioni “estetiche” che ne hanno compromesso la salute con conseguenze drammatiche. E’ un processo culturale e non solo sanitario quello che si sta facendo avanti e che ha fatto prendere decisioni irrevocabili in alcuni paesi, escludendo di fatto dalle competizioni alcune razze che hanno dovuto subire un vero e proprio maltrattamento.

Fa quindi molto rumore la presa di posizione del governo olandese, con un testo di legge che mira a proibire il possesso di cani e gatti con muso piatto e orecchie piegate. Il ministro dell’agricoltura che in Olanda ha la delega al benessere animale (in Italia in modo abbastanza analogo è il ministero dell’Agricoltura a vigilare sull’Enci, ad esempio, l’Ente nazionale della cinofilia italiana, ndr), ha annunciato  con una lettera al parlamento la nuova visione di benessere. Il ministro Piet Adema in modo coraggioso ha lanciato l’idea subito ripresa dalla Federazione dei Veterinari Europei.

Dove si sofferma il testo? Vieta di commercializzare e anche importare ad esempio i bulldog francesi, (brachicefali con muso piatto esasperato) i gatti Scottish Fold (orecchie piegate). Ma ciò che pare assolutamente innovativo è che il governo tocca anche gli influencer che in modo spregiudicato e senza un minimo di cultura animale, pubblicizzano queste razze. In Italia ci sarebbe molto da dire…

Altro aspetto innovativo del testo è l’elencare le caratteristiche morfologiche che sono considerate un vero e proprio motivo di sofferenza.

Rendiamo miserabile la vita di animali innocenti, semplicemente perché pensiamo che siano “belli e carini”. scrive Adema, che sta introducendo anche l’obbligo nazionale di microchip per i gatti.

La rivoluzione del benessere è appena cominciata. L’attenzione del grande pubblico è per lo più indirizzata verso le notizie che trattano il benessere animale pensando al randagismo, ai cani e gatti di canile. Ma i cani di razza, gli allevamenti, sembrano passare in second’ordine. Invece è proprio dentro gli allevamenti che si dovrebbe iniziare a guardare in modo sistematico per tutelare i soggetti di razza che, invece, solo perché “di razza”, si pensa che abbiano già abbastanza diritti e quindi condizioni di vita superiori ai più sfortunati fratelli meticci. Non è così…

Si pensi solo ai bulldog francesi cosiddetti esotici. Ovvero con caratteristiche diverse dallo standard di razza, a cominciare dal mantello. Cani che vengono riprodotti senza un controllo e una selezione genetica, senza pedigree che consente di ricostruire da dove provengano i genitori, senza quindi una verifica parentale sulle patologie, sulle malattie e sulla consanguineità. Nessuna carta d’identità sanitaria, perciò, che certifichi un soggetto sano. Pagati fior di migliaia di euro e rilanciati anche in Italia da personaggi dello spettacolo, dello sport…. In Italia l’ignoranza cinofila è purtroppo volano dei cagnari. Sarebbe ora che anche il Parlamento italiano legiferasse a 360° sul fronte del benessere animale. Non ci sono animali di serie B.

Foto di Aaron Bookout

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