Basta gabbie per polli e galline da allevamento. Lo chiede l’Autorità europea per la sicurezza alimentare

L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha raccomandato di porre fine agli allevamenti in gabbia del pollame e alla mutilazione degli animali, perché queste pratiche sono pericolose per il loro benessere. I pareri del regolatore, richiesti dalla Commissione europea, si basano su studi che hanno individuato i “pericoli” a cui sono esposti i polli e le galline ovaiole negli allevamenti dell’Unione europea. Come misura preventiva, l’EFSA raccomanda, tra l’altro, di vietare l’allevamento in gabbia – individuale o collettivo – responsabile, a suo dire, di “stress da isolamento” o “di gruppo”, “limitazione di movimento” o addirittura “problemi di sonno”. In sostituzione, il regolatore europeo predilige il cosiddetto sistema “a voliera”: strutture a più piani con posatoi e spazi di deposizione per le galline. Allo stesso tempo, l’EFSA raccomanda di ridurre la densità degli allevamenti e di fermare la mutilazione, che consiste, ad esempio, nel tagliare le creste o il becco. Sottolinea inoltre la necessità che questi animali da cortile abbiano accesso a spazi all’aperto, o almeno a “verande”, e indica che il rumore ambientale degli allevamenti non dovrebbe superare i 75 decibel. Nell’ambito della sua strategia ‘Dal produttore al consumatore’, la Commissione europea ha richiesto questi pareri scientifici in vista della prossima revisione della legislazione europea sul benessere degli animali. Analogamente, ad agosto l’Efsa aveva emesso un parere sul benessere dei suini d’allevamento, e cinque a settembre su quello degli animali durante il trasporto. Entro maggio dovrà decidere sull’allevamento di vitelli, vacche da latte, anatre, oche e quaglie.

Foto di Finn Mund 

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