L’Arca di Noè esiste. Censiti 72 animali e piante sopravvissuti in bioparchi ma estinti in natura

Gli animali sono nati per vivere in natura, nel loro habitat. Ma l’uomo riesce sempre a distruggere gli equilibri e a preservare, quando riesce, le specie a rischio di estinzione, o addirittura già sparite nel contesto naturale, solo mettendole in sicurezza, anche se confinate in spazi artificiali. Solo così oggi è stato possibile conservare una serie cospicua di animali e specie botaniche che diversamente non avremmo più sul pianeta. Con la speranza che sia solo l’inizio per reimmettere sui territori d’adozione animali speciali da tutelare per sempre.

Ora è possibile avere un quadro completo di cosa si sia salvato, è infatti stato pubblicato il censimento dei ‘sopravvissuti’ all’estinzione. Sono 72 animali e piante estinti in natura ma salvi in bioparchi e orti. Dal triste solitario destino della Encephalartos woodii, oramai unico esemplare della sua specie, al successo delle Orici dalle corna a sciabola reintrodotte in natura: nel 1950 erano 95 le specie di piante e animali estinti in natura ma ancora preservati in zoo e orti botanici, oggi la lista si è ristretta a 72.

Uno studio internazionale pubblicato su Science a cui ha partecipato anche il botanico Thomas Abeli dell’Università di Roma Tre, ha fatto un nuovo censimento delle specie sopravvissute solo grazie a queste moderne ‘Arca di Noè’.

“Volevamo fare il punto sulle 95 specie di piante e animali che dal 1950 erano estinte in natura ma di cui alcuni esemplari esistevano ancora in istituzioni zoologiche e botaniche”, ha spiegato Abeli.

“Tra questi 95 ‘sopravvissuti’ ci sono stati dei successi importanti come il Bisonte europeo che fino a qualche tempo fa esisteva in pochi esemplari in pochissimi zoo. E’ stato reintrodotto con successo in natura, così come l’Orice dalle corna a sciabola”.

Delle 95 specie del 1950, 12 sono uscite dalla lista perché sono state reintrodotte con successo ma ben 11 sono state definitivamente perse. Così è stato ad esempio per i Catarina pupfish, piccoli pesci che esistevano in pozze nell’entroterra americano la cui reintroduzione in natura non è andata a buon fine oppure le ‘lumache’ Partula faba che un tempo popolavano alcune isole del Pacifico.

“Ci sono poi alcune specie – ha proseguito Abeli – come la pianta Encephalartos woodii di cui esiste in vita un solo esemplare maschio con il destino segnato a meno di non trovare un altro esemplare femmina in natura”. 

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