Li chiamano segnali calmanti e sono molto importanti nella comunicazione posturale tra cane e cane. Codificati decine di anni fa dalla studiosa Turid Ruugas, consento ai quattro zampe di esprimere il loro stato d’animo, di inviare messaggi di pacificazione, di interruzione di un conflitto, di affiliazione, di parentela e di affetto.

Ma la scienza ha anche stabilito che i cani possono maturare legami profondi tra conspecifici. Il primo studio risale agli anni ’50, ed è dell’Istituto Max Planck di Monaco di Baviera. Poi si è arrivati ad una ricerca più recente, dell’Università di Azabu, in Giappone. Gli scienziati si sono soffermati sull’attività della melanocortina 2, o MC2R, che scatena il cortisolo, ormone dello stress. Poi lo studio si è concentrato sulla rilevazione dell’ossitocina, l’ormone dell’amore, il cui livello si alza quando c’è intesa tra esseri viventi. Cani compresi. Una volta di più è confermato il forte e indissolubile legame che vede uomo e cani da millenni partner indivisibili.