Ricci a rischio estinzione entro 10 anni. In Piemonte nasce un ospedale per loro

C‘è un allarme nella fauna selvatica e riguarda i piccoli ricci. Entro dieci anni, al massimo venti, i piccoli mammiferi potrebbero estinguersi. Secondo lo studio del dipartimento di Scienze veterinarie dell’Università di Torino e il Centro ricci “La Ninna” di Novello, in provincia di Cuneo, specializzato sui ricci, il pericolo è serio, tanto che la ricerca si sta estendendo anche ad altri atenei come Teramo, Bari, Milano, e alcune europee. Il progetto è coordinato dalla professoressa Maria Teresa Capucchio.

La presenza del riccio è scesa del 70% in 20 anni. Un servizio del tgr Rai del Piemonte ha dato voce agli scienziati ed è emerso che il Canc di Grugliasco dal gennaio del 2018 al luglio del 2022 e il centro “La Ninna” nel corso dell’anno scorso hanno fatto registrare il decesso di 160 ricci (85 maschi e 75 femmine). “In Inghilterra va ancora peggio: dagli anni ’70 ad oggi il numero dei ricci sarebbe sceso da 30 milioni a meno di 800mila”.

“Ecco perché – spiega Massimo Vaccheta, medico veterinario del Centro La Ninna  a Rai Piemonte – è importante prevenire con studi specifici le cause di morte provocate dall’uomo (traumi) oppure da malattie infettive, batteriche o parassitarie, che colpiscono i polmoni o il tratto gastrointestinale”. Non soltanto. L’aumento di alcune malattie parassitarie potrebbe dipendere dal cambiamento climatico (il 2021 è stato il più caldo mai registrato secondo il WMO, Organizzazione metereologica mondiale) e dalla distruzione dell’habitat dei ricci da parte dell’uomo. “L’obiettivo di questo studio è di arrivare ad adottare misure di profilassi adeguate”, spiega ancora il veterinario Vacchetta.

Intanto c’è una grande novità perché il Centro “La Ninna” sta per trasformarsi in ospedale per questi piccoli mammiferi. “Al momento ospita 200 ricci, alcuni resi disabili dall’attività dell’uomo, altri malati per il cambiamento climatico (impossibilità di andare in letargo, mancanza di prede per l’uso massiccio di prodotti chimici in agricoltura)”.

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