Comasco, non lupi ma cani randagi hanno aggredito l’allevatore di Tremezzina. Comazzi: Esito dal dna

Aveva fatto molto rumore il caso dell’allevatore comasco di Tremezzina che aveva denunciato il maggio scorso di essere stato assalito e aggredito da un branco di lupi. Le autorità avevano subito provveduto ad analizzare tutti i referti nella zona dell’aggressione ovvero la bellissima Alpe d’Ossuccio. L’uomo era rimasto ferito di striscio ad una gamba.

L’esito degli accertamenti ha però stabilito, dopo le analisi genetiche della Fondazione Mach di Trento, che si trattava di un cane e non del principe dei predatori, il lupo.

“Dal risultato si evince che il dna è quello del cane”, ha confermato infatti l’assessore regionale al Territorio e Sistemi verdi Gianluca Comazzi. Infine, la polizia provinciale di Como, perlustrando il territorio, non ha rinvenuto carcasse di animali che potessero collegarle alla predazione del lupo.

Si tratta quindi della presenza di cani vaganti, fuori controllo. “La Regione Lombardia – ha aggiunto Comazzi – è soprattutto impegnata anche nella prevenzione. Con il progetto Life Wolfalps Eu sono infatti state create squadre di intervento a supporto degli allevatori. Tra i loro obiettivi quello di informarli sulle modalità più efficaci di prevenzione dei danni”.

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