Verso una mattanza di asini, anche di proprietà, in Kenya: “Per dare lavoro e soddisfare mercato cinese”

Centinaia di residenti delle contee di Machakos e Kitui, a sud della capitale del Kenya, Nairobi, sono scesi in strada per manifestare contro la prevista riapertura del mattatoio per asini nella cittadina di Masinga. Le proteste, come si riferisce il quotidiano The Star, sono state organizzate da proprietari degli animali e fanno seguito alla recente rivelazione del ministro dell’Agricoltura e del Bestiame, Mithika Linturi, secondo cui il governo starebbe riconsiderando il riavvio della macellazione di massa degli asini per far fronte alla disoccupazione. 

“Se l’abolizione del divieto farà sì che i giovani tornino a lavorare, allora mi assicurerò che venga fatto tutto il possibile affinché possano trovare un impiego”, ha dichiarato recentemente Linturi. I timori dei proprietari di asini è che la riapertura di questi mattatoi specializzati, che erano stati chiusi definitivamente nel 2020 in Kenya, porterà a un aumento dei furti dei loro animali, privandoli così di mezzi di sostentamento, come era già accaduto in passato. Si stima che in Kenya gli asini siano quasi 2 milioni. Secondo la Kenya society for the protection of animals (Kpsa), quando erano operativi i mattatieri nelle contee di Baringo, Machakos, Nakuru e Turkana, erano macellati circa 1.260 asini al giorno, per soddisfare soprattutto la richiesta del mercato cinese. 

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