Roghi e incendi. E non tutte le regioni vietano ancora i cani a catena. L’appello di ALI

Eventi estremi stanno sconvolgendo il nostro territorio. Il caldo torrido e le fiamme degli incendi, le raffiche violente di vento, la grandine delle dimensioni di una palla da tennis.

I cani legati alla catena sono stati costretti a subire tutto questo. Probabilmente molti non saranno sopravvissuti e tutti avranno provato atroci sofferenze. Avranno tentato di ripararsi senza averne la reale possibilità; avranno cercato di placare la sete, ma l’acqua delle loro ciotole sarà evaporata per le alte temperature; avranno lottato per scappare dalle fiamme, ma il metallo rovente della catena avrà impedito loro la fuga.

Lo scrive Animal Low in un lungo appello, per sollecitare la fine di una barbara pratica ancora ammessa dalla legge in diverse regioni.

“La detenzione di cani alla catena è una pratica crudele, che spesso equivale a una condanna a morte, e non è degna di una società civile. È per questo che insieme a Fondazione Cave Canem e Green Impact, uniti nella coalizione Freedom for dogs, ci stiamo impegnando affinché in tutte le regioni italiane sia introdotto un divieto assoluto con correlata sanzione per chi costringe i cani a una vita priva di libertà e colma di pericoli, anche mortali”, si legge.

“Le regioni che hanno una normativa per il divieto permanente sono Lazio, Campania, Umbria, Marche, Emilia-Romagna, Abruzzo, Puglia, Lombardia, Veneto e Provincia autonoma di Trento. Mancano all’appello, Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Friuli-Venezia Giulia, Provincia di Bolzano, Calabria, Sicilia, Sardegna, Molise e Toscana.

Quest’ultima, però, grazie al nostro lavoro, per il secondo anno consecutivo ha emesso un’ordinanza straordinaria che vieta di custodire cani alla catena o con altro strumento di contenzione in tutta la regione fino al 30 settembre 2023 e adesso stiamo esercitando pressioni affinché si trasformi una volta per tutte in una norma valida in ogni momento dell’anno”.

“È una piccola vittoria che ci rende orgogliosi. In questo momento, tuttavia, non possiamo dimenticare gli incendi e le temperature proibitive in Calabria, Sicilia e Sardegna. In questi giorni stiamo cercando di far introdurre il divieto, il prima possibile, anche in questi territori.

Continua a seguirci per conoscere gli aggiornamenti sulle attività della coalizione Freedom for dogs, di cui ALI è parte. Speriamo continuerai a supportare la nostra associazione: nonostante la strada per liberare tutti i cani italiani sia ancora lunga, siamo certi che con l’aiuto di tutte e tutti riusciremo a cancellare per sempre la detenzione alla catena nel nostro Paese”.

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