Il tema dell’intelligenza artificiale è molto dibattuto. Come tutte le nuove frontiere della tecnologia porterà grandi cambiamenti ma anche il timore che questi cambiamenti possano stravolgere le nostre abitudini e la nostra vita.
Di sicuro, però, per chi studia il linguaggio degli animali domestici, ci saranno scoperte non indifferenti.

SCOPRIREMO COSA CI VOGLIONO DIRE MICIO O FIDO – Chissà quante volte ci siamo detti: Chissà cosa vuol dire… cosa starà dicendo il nostro animale? E, rivolgendoci ai nostri pet, ci siamo spesso detti che manca loro solo la parola. La convivenza rafforza l’intesa e la reciproca comprensione ma c’è molto ancora da scoprire. Il linguaggio posturale dei cani e il comportamento dei gatti si può in parte decifrare ma ora a venirci in soccorso per saperne di più sarà l’intelligenza artificiale. Da qui a interpretare e tradurre il linguaggio animale, vocale e posturale, il passo non sarà breve ma neppure impossibile.

SENSORI NEL BOSCO – All’Oasi Wwf di Vanzago è in corso il progetto «Guardiani della natura», in collaborazione con Rainforest Connection, per mappare la presenza di volatili migratori e altri animali attraverso dei sensori posizionati sugli alberi e in grado di captare e di decifrare i suoni del bosco. Il Wwf estenderà il progetto anche altrove attraverso sensori bioacustici negli oceani, nelle foreste, negli ambienti di montagna, raccogliendo modelli diversi di comunicazione. Obiettivo: realizzare un “vocabolario” animale.

TRADURREMO DALLO SMARTPHONE LE LORO “PAROLE” Si ipotizza che l’intelligenza artificiale possa consentirci di comunicare con un dispositivo come uno smart watch o semplicemente con il telefonino con il nostro cane o il nostro gatto. E di poter quindi tradurre il loro linguaggio vocale e posturale. In attesa che ciò possa accadere, continueremo a vivere con loro, ammirando la loro pazienza nei nostri confronti e l’infinita dedizione che hanno nello starci accanto, nonostante le nostre imperfezioni. Senza dire una… parola!