Meno soli con i pet

Compagni di vita, terapeutici, su di loro si può sempre contare. Gli animali domestici sono parte integrante della vita, per tante famiglie sono ormai componente indispensabile della quotidianità. E lo dimostra il fatto che non scenda il numero di animali nelle nostre case.

ANTIDOTO A ISOLAMENTO – A questo proposito molte ricerche dimostrano il ruolo dei pet nel ridurre il senso di isolamento: i bambini sviluppano una maggiore empatia e propensione a rapportarsi con gli altri, gli adulti si sentono più sereni e meno stressati, mentre negli anziani si è addirittura osservato l’effetto positivo dei pet nel processo di elaborazione dei lutti. La loro presenza e il loro affetto sono un toccasana. Crescono anche in noi autostima e responsabilità, e vi sono valori come l’amore, la lealtà, che si rafforzano grazie al loro esempio. D’altra parte basta imitarli per essere migliori. Infine, ma non ultimo, la valenza terapeutica si manifesta anche nella parte del loro accudimento, le uscite quotidiane con un cane, il prendersi cura di un gatto o di un altro animale domestico impegnano fisicamente e mentalmente.

IN PANDEMIA ANZIANI MENO SOLI – Durante il periodo del Covid abbiamo tutti sperimentato l’isolamento sociale, la netta separazione dalla comunità. Per gli anziani è stata una dura prova ma grazie alla presenza in casa di un pet, superare quel terribile periodo è stato meno duro. Il rapporto con un animale è diventato ancora più centrale e forte nella loro esistenza. I numeri sono eloquenti: in Italia sono 1.920.264 gli over 65 che convivono con un cane e 1.838.832 quelli con un gatto. Secondo il centro studi Senior Italia FederAnziani, 9 su 10, tra gli over 65 italiani possessori di un animale da compagnia, ritengono che vivere con un pet abbia un impatto positivo sulla propria salute e sul proprio umore, riduca la sensazione di solitudine, aumenti la serenità. Oltre il 70% dichiara inoltre di considerare gli animali conviventi come membri della famiglia a tutti gli effetti.

PET NEL WELFARE – Quello che la società vive e sperimenta, sempre in anticipo rispetto alle istituzioni, prima o poi però viene riconosciuto e trova spazio nella legislazione. Infatti dell’importanza del rapporto tra pet e anziani si è accorta anche la politica, tanto da far sì che la relazione con gli animali d’affezione sia entrata nei principi dettati dal Parlamento al Governo per l’emanazione di un nuovo welfare per gli anziani nell’ambito, appunto, del DDL Anziani, con misure a sostegno di questa realtà.

Si afferma infatti di poter “preservare l’indipendenza funzionale in età avanzata e mantenere una buona qualità di vita, individuazione, promozione e attuazione di percorsi e di iniziative per il mantenimento delle capacità fisiche, intellettive, lavorative e sociali” anche mediante il rapporto con gli animali d’affezione.

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