Non solo cani e gatti. I numeri dei pet parlano chiaro

I pet da compagnia fanno davvero la parte del leone nelle nostre case ma pesci, uccelli, animali da terrario come tartarughe, gechi, animali esotici, non convenzionali e piccoli mammiferi come i conigli, i criceti, le cavie, fanno registrare una presenza sempre più significativa tra le nostre mura domestiche.

I tempi di vita e di lavoro non consentono a tutti noi di poterci permettere la compagnia di un cane né a volte, di un gatto. Sfatiamo infatti il pensiero che i piccoli felini domestici siano staccati, indifferenti, e che vivano una vita a parte rispetto alla nostra. Non è affatto così. Sono affettuosi, attenti e si legano al proprietario in modo unico, riservato, e anche esclusivo. Possiamo però valutare d accudire altri animali? Certo che sì. La scelta può così ricadere sui pesci. In Italia ne sono presenti circa 30 milioni, e rappresentano il 13% degli animali presenti in famiglia, al terzo posto dopo i cani (il 22%) e i gatti (il 18%).

Gli uccelli sono presenze discrete, straordinariamente eleganti e che interagiscono piacevolmente con gli umani. Richiedono cura, pulizia, cambio del cibo, dell’acqua e particolare attenzione alla loro esposizione rispetto alla luce e ai luoghi in cui vengono collocate le voliere. Sono amati dall’8% delle famiglie italiane, che ne posseggono circa 13 milioni di esemplari. Sono tantissimi, vero?

Tra piccoli mammiferi e rettili, se ne contano almeno 3-3,5 milioni di soggetti, ripartiti per l’8% in animali da terrario, tra tartarughe anfibi, serpenti, e per il 5% tra conigli, criceti e cavie in genere, cincillà, furetti. Si tratta di numeri significativi, che testimoniano il profondo cambiamento della società. La presenza di un animale in casa, il fatto stesso di doversi preoccupare della sua quotidianità, rendono decisamente migliore il nostro rientro a casa. Dedicarci alla relazione con animali non convenzionali, esotici, e interagire con loro, è sempre e comunque fonte di benessere, che genera momenti positivi.
E, a proposito, proprio alla domanda del report di Assalco sugli animali se fosse “troppa l’attenzione” che viene data agli animali di casa, la risposta è stata: “No, non è troppa”. Questo è un grande segno di civiltà e progresso. Scommettiamo che è così anche per voi.

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