G20, accuse contro il trattamento sugli animali

Polemiche degli animalisti per il trattamento riservato a migliaia di cani randagi del centro di Delhi dagli addetti della municipalità in occasione del G20. “Dopo averli prelevati con metodi brutali dalle zone in cui si sarebbe tenuto il Summit – è la denuncia dei difensori degli animali – in queste ore i cani vengono rilasciati a caso, in habitat e aree diverse da quelli cui erano abituati. A nessuno è stata applicata la targhetta di identificazione che permesso avrebbe di ricollocarli nelle loro zone”. Secondo Ambika Shukla, che dirige il Sanjay Gandhi Animal Care Centre, i randagi sono stati catturati in contrasto con la legge, che permette di farlo solo per sterilizzarli ; “la scelta è pericolosa”, avverte l’animalista, “perché, quando si trovano in territori sconosciuti i cani diventano aggressivi”.

La convivenza con le decine di migliaia di randagi che popolano le strade ei parchi è uno dei problemi ricorrenti della megalopoli indiana: da un lato ci sono cittadini spaventati, che chiedono di sterilizzarli e contenerne il numero, dall’altra associazioni che li difendono, con migliaia di volontari che li nutrono quotidianamente.

Nei giorni scorsi, le associazioni hanno fatto circolare sui social video dell’orrore, che mostravano addetti della municipalità mentre acchiappavano i cani , li legavano, li ammassavano in furgoni e li avrebbero gettati in pozze d’acqua per farli annegare.

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