Stop alle pellicce, l’Europa fa un passo avanti

“Questa pratica è una chiara violazione del benessere animale, ha un impatto ecologico, minaccia la biodiversità e rappresenta un rischio sanitario per potenziali focolai di malattie”. Lo ha affermato l’eurodeputato Michal Wiezik (Renew Europe), relatore per il Parlamento Europeo della relazione sull’iniziativa dei cittadini europei ‘Fur Free Europe’, a proposito dell’allevamento e dell’uccisione di animali per la produzione di pellicce su tutto il territorio dell’Ue, nel corso del dibattito in sessione plenaria del Parlamento Europeo a Strasburgo. “Con questa iniziativa chiediamo il divieto di allevamento e uccisione di animali per le pellicce e il divieto di immissione sul mercato”, ha sottolineato con forza il relatore: “Chiediamo una risposta chiara dalla Commissione, 14 Stati al mondo hanno vietato l’allevamento di animali per le loro pellicce”.

La commissaria europea per l’Innovazione e la ricerca, Iliana Ivanova, ha garantito che la Commissione esaminerà questa iniziativa “con la massima attenzione, dobbiamo valutare attentamente tutte le richieste sulla base di solide prove scientifiche e della valutazione di aspetti economici, sociali, ambientali e legali”. Come confermato dalla commissaria, “svolgiamo controlli regolari per far attuare la legislazione Ue su benessere animale” e a questo proposito “la Commissione presenterà entro la fine di quest’anno una proposta per rivedere le regole europee sulla protezione degli animali durante il trasporto  .

Peraltro per il 69% degli italiani l’allevamento di animali da pelliccia dovrebbe essere “rigorosamente bandito nell’Ue”. E’ quanto emerge dal sondaggio Eurobarometro sul benessere animale diffuso oggi. Alla domanda specifica gli italiani si distinguono per una netta contrarietà superiore alle media Ue (57%). 

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