Brambilla: Pene più severe per chi maltratta animali. Con noi anche il ministro della Giustizia

“Chi maltratta gli animali alla fine diventerà crudele anche verso gli uomini”. Così il ministro della Giustizia Carlo Nordio, intervenendo nella sala Nassiriya del Senato alla presentazione della proposta bipartisan di modifica delle norme penali sui reati contro gli animali. Una proposta, avanzata dall’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali e la tutela dell’ambiente, sostenuta con forza dal guardasigilli, che ha confessato il suo amore per i gatti. A fare gli onori di casa il presidente del Senato, Ignazio La Russa (che invece ha un cane di grossa taglia) il quale ha sottolineato come “trattare male gli animali sia un grave disvalore morale e giuridico”, ricordando come la proposta di legge sia “direttamente connessa a un diritto dell’animale, anziché a un sentimento che prova il padrone, perché senza questa modifica un randagio potrebbe essere maltrattato”. Michela Vittoria Brambilla , deputata Noi Moderati e presidente dell’Intergruppo, ha illustrato le novità normative che potrebbero arrivare a breve: “Pene più severo per chi maltratta e uccide gli animali: è quello che l’Italia intera chiede ed è quello che ci auguriamo presto avverrà, in quanto è iniziato l’esame del disegno di legge a mia prima firma, ma poi sottoscritto da tutti i membri dell’Intergruppo”. 

 “Si tratta di un provvedimento sentito nel paese, finalmente cancelleremo la situazione di sostanziale immunità che purtroppo regna” sottolinea Brambilla , che poi aggiunge in merito ai contenuti del provvedimento: “Chi uccide un animale può vedersi applicata una pena da un minimo di due anni a un massimo di sei, chi lo maltratta da un minimo di un anno a un massimo di cinque, quindi patteggiamento e condizionale non possono cancellare una misura detentiva prevista e la sanzione pecuniaria non è più alternativa ma è abbinata. di abbandono di animale, oggi all’articolo 727 del codice penale, viene integrato nella condotta di maltrattamento. Anche per questo caso viene prevista una grande pena detentiva, piuttosto che una sanzione pecuniaria che nei casi più gravi può arrivare anche a 45 mila euro” . “Siamo lieti – concludono – di avere al nostro fianco il ministro della Giustizia, che è iscritto al nostro intergruppo parlamentare, piuttosto che il presidente della commissione Giustizia Ciro Maschio che sta portando avanti questa proposta di legge alla Camera. che contiamo di vincere presto”.

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