Petizione dopo pitbull bruciato vivo, già 40mila firme per aumentare pene contro chi maltratta animali

Ha raccolto già 40mila firme la petizione online lanciata il 10 gennaio da Debora Affatigato, cittadina indignata dal caso del pitbull bruciato vivo nel centro di Palermo. L’appello e’ diventato virale in pochissimo tempo; nel frattempo ieri e’ stata lanciata un’altra petizione da parte dell’Associazione Uniti per salvarli Odv, che chiede una revisione delle leggi in materia di protezione degli animali. Il totale delle due petizioni porta quindi le firme a sfiorare le 40 mila adesioni. Una mobilitazione online straordinaria che dimostra la sensibilita’ dei cittadini sul tema. “Nella petizione di 9 gennaio a Palermo un uomo ha deciso di compiere un atto ignobile nei confronti del suo cane”, si legge nella petizione di Affogat: “L’animale e’ stato legato e bruciato vivo ad un palo in centro, in via delle Croci, nei pressi della chiesa di Santa Maria del Monserrato. Non possiamo restare indifferenti di fronte a tanta atrocita’, ci sono testimonianze che hanno visto cio’ che accadeva e l’uomo si racconta, sia stato rilasciato. proprio atto Criminale. Voltarsi ed ignorare vorrebbe dire restare silenti complici. Vi chiedo di unirvi e di firmare questa petizione in quanto chi ha commesso questa atrocita’, sia indirizzato agli organi competenti”. Tra i commenti dei firmatari della due petizioni, le ragioni di chi ha sottoscritto gli appelli: “Non e’ possibile tollerare simili atrocita’ su esseri indifesi come gli animali. Chi fa questo e’ un mostro pericoloso per tutta la societa’. Domani potra ‘ fare lo stesso ad altri indifesi, bambini, anziani, donne, insomma a chiunque. Servono pene gravi”, scrive Viviana C.; “La violenza contro gli animali e’ come quella contro le persone. Gravi punizioni a chi la commette!” (Silvia P.); “Firmo perché anche la vita di un animale deve essere rispettata”, e’ il commento di un altro utente.

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