Un recente studio pubblicato in versione spagnola su Wired e ora rilanciato dall’edizione Italia, ci spiega come e perché i nostri pet preferiscono alcuni programmi tv rispetto ad altri. La ricerca è di Freya Mowat, oftalmologa veterinaria dell’Università del Wisconsin-Madison, e i risultati, si legge, verranno utilizzati per sostenere lo sviluppo di metodi più avanzati per valutare la vista degli animali domestici.
La ricerca ha preso in considerazione 1600 testimonianze da tutto il mondo e 1246 cani hanno portato a termine l’esercizio. L’attenzione è più rivolta a programmi che hanno come protagonisti gli animali, specie se a loro volta cani. s
Lo studio in particolare ha voluto focalizzarsi su nuovi metodi per valutare la vista degli animali.
“Abbiamo bisogno di metodi più accurati per valutare la vista nei cani, qualcosa di simile a un ottotipo. Abbiamo ipotizzato che i contenuti video potessero mantenere l’attenzione del cane abbastanza a lungo da valutarne la vista, ma non sapevamo quale tipo di contenuto fosse il più coinvolgente per loro”, osserva Mowat.
Alcune curiosità: i pet più giovani (da 1 a 4 anni) hanno dimostrato una maggiore attenzione per i materiali di vario tipo rispetto a quelli più anziani (da 5 a 10 anni). Questa discrepanza è influenzata da differenze in termini di vista e udito: gli animali ipovedenti hanno infatti seguito meno i video rispetto ai cani con una vista normale.
“Sappiamo che una vista scarsa influisce negativamente sulla qualità della vita delle persone anziane, ma l’effetto dell’invecchiamento e dei cambiamenti nella vista nei cani è in gran parte sconosciuto perché non possiamo valutarlo con precisione”, commenta Mowat a Wired.
In conclusione, “studi come questo potrebbero consentire di confrontare l’invecchiamento nella vista dei cani e quello sperimentato dagli esseri umani, nella speranza di trovare somiglianze e differenze che possano rivelarsi utili per entrambe le specie”.