Enpa, basta caccia selvaggia alla grande fauna

Prendo atto della parole pronunciate dal ministro Gilberto Pichetto Fratin il quale, dopo mesi di silenzio, ha detto che la ‘soppressione non può essere l’unica alternativa’, ricordando così a tutti noi che il nostro Paese ha, o quanto meno dovrebbe avere anche un ministero dell’Ambiente. Certo, se queste stesse parole fossero state pronunciate prima, oggi M90 sarebbe ancora vivo. Capisco l’imbarazzo del ministro, tuttavia è incontestabile che la responsabilità di questa morte grava anche su di lui”.

Lo dichiara la presidente nazionale di Enpa, Carla Rocchi, che sottolinea “la prolungata inerzia, se non il disinteresse, manifestata in questi mesi dal ministro Pichetto Fratin per i temi e le questioni relative alla protezione dell’ambiente e della biodiversità”. Rocchi ricorda come “lo scorso aprile, dunque ben 10 mesi prima dell’esecuzione di M90, Enpa avesse partecipato ad un tavolo tecnico sulla convivenza con gli orsi, promosso proprio dal Ministero dell’Ambiente, e come in quell’occasione avesse presentato un piano in sette punti con azioni concrete finalizzate a migliorare la convivenza con gli orsi. Da allora abbiamo ripetutamente chiesto al ministro di applicare il piano e di sollecitare tutte le istituzioni a fare prevenzione sul territorio. E’ stato tutto inutile – prosegue Rocchi – perché in questi 10 mesi il ministro ha fatto perdere ogni traccia di sé, salvo poi dettare qualche dichiarazione di facciata dopo l’esecuzione di M90, un animale che non ha mai nuociuto a nessuno”.

“Oggi nel nostro Paese c’è una vera questione ambientale. Dallo stravolgimento della legge sulla protezione della fauna ai pogrom contro i lupi e gli orsi, dai progetti di caccia selvaggia alle procedure d’infrazione, fino alla mancata impugnazione di leggi regionali fuanicide palesemente incostituzionali, Gilberto Pichetto Fratin è assente da tutti i principali dossier che chiamano in causa le funzioni istituzionali del suo ministro. Funzioni che egli sembra aver delegato al Ministero dell’agricoltura, alle associazioni dei cacciatori e alle rappresentanze degli armieri”.

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