Maltrattamento e cani a catena in Trentino, ma gli animali restano al proprietario

È stato denunciato per maltrattamento di animali in quanto, secondo i carabinieri di Cogolo, in Trentino, deteneva alcuni cani in un rustico “in condizioni risultate non a norma e dettagliatamente riferite all’autorità giudiziaria”. 

“L’intervento è stato effettuato d’iniziativa dai militari della val di Peio che, durante un servizio di controllo del territorio, sono stati attirati dai guaiti di un cane, evidentemente in difficoltà, che li ha condotti fino al caseggiato ove era tenuto – si legge in una nota dell’Arma -. Oltre alle condizioni che facevano già ipotizzare una situazione di maltrattamento, in quanto l’animale, legato ad una catena, era tenuto privo di riparo, acqua e cibo, i carabinieri avevano modo di riscontrare anche la presenza di un secondo cane, anch’esso tenuto in palesi precarie condizioni. venne immediatamente effettuato un accesso più approfondito in collaborazione con il veterinario di turno dell’azienda sanitaria provinciale di Trento, con cui si aveva l’ulteriore sorpresa di rinvenire altri due esemplari di canidi, tutti di razza meticcia, tenuti separati e al buio all’ interno del rustico, in ambienti diversi. Immediatamente è stato imposto il ripristino delle condizioni di salute e benessere previste dalle norme di tutela degli animali, tra cui la somministrazione di acqua e cibo e l’onere di non separare i cani tenendoli al buio. L’osservanza delle prescrizioni è stata oggetto di verifica, che verrà ripetuta, e, in ogni caso, la vicenda verrà vagliata dalla procura della Repubblica, tempestivamente informata. Per il proprietario è scattata anche la sanzione amministrativa prevista per la mancata iscrizione all’anagrafe canina di uno dei quattro meticci, trovato privo del previsto microchip”.

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