Importante sentenza della Cassazione che fa giurisprudenza su una vicenda che aveva visto un uomo a processo per aver abbandonato una intera cucciolata davanti ai cancelli di un canile.
Non ci sono più alibi per i magistrati: è abbandono anche quando gli animali vengono portati in un luogo considerato sicuro. Non ci sono più maglie larghe per la legge. E’ abbandono, a tutti gli effetti. Di più. Non è detto che la struttura possa prendersene cura, quindi il reato di abbandono è fuori discussione.
La Cassazione lo ha stabilito con la sentenza n. 49471/2022. Il tribunale aveva condannato l’imputato perché responsabile del reato di abbandono di animali di cui all’art. 727 c.p.
L’uomo aveva fatto ricorso, poiché i cani erano stati lasciati in un luogo deputato a prendersene cura. Fino ad oggi era la scappatoia consentita dalla legge. Finalmente i magistrati hanno affermato che si tratta di comportamenti illegittimi.
Il reato si configura anche quando la condotta viene a realizzarsi di fronte a un canile perché un cucciolo di cane è comunque bisognoso di affetto e cure e quando è lasciato da solo viene a trovarsi in una condizione in grado di metterne a repentaglio la sopravvivenza.
Infine, tecnicamente, ci sono la coscienza e la volontà della condotta di abbandono, che per di più rivela l’indifferenza di chi convive con gli animali, nei loro confronti.