Arriva il freddo, ecco come aiutare gli animali a superare l’inverno


Dopo una torrida estate, con una penuria d’acqua mai vista prima, molti hanno provveduto a dissetare gli animaletti di passaggio nei nostri giardini, come ad esempio i ricci, e gli uccellini. Accorgimenti semplici utili anche per chi ha un piccolo davanzale o un balcone in città.

Ora altri gesti possono essere realizzati com un po’ di buona volontà. Va purtroppo fatta una premessa, e cioè che la natura farà sempre il suo corso, che l’animale che non supera la stagionalità sarà utile nel ciclo dell’ecosistema per altri animali.

Non a caso l’etologa Chiara Grasso in un suo intervento scientifico su La Stampa ha correttamente ricordato che “Può sembrare un ragionamento cinico, ma per ogni passerotto che non supera una notte fredda, una volpe potrà nutrire i suoi piccoli, e questo favorirà la selezione naturale di passerotti sempre più forti in grado di superare notti sempre più fredde. Questo non è applicabile laddove a fare danni agli animali sia la mano umana, incidenti stradali, caccia o predazione da animali domestici: lì la colpa è nostra ed è nostro dovere intervenire per aiutare l’animale in difficoltà”.

Detto questo, c’è sempre qualcosa che si può fare per assecondare la natura, senza alterarne il corso. Un giardino perfettamente in ordine non potrà fornire ripari naturali. Foglie e accumuli erbosi, ramaglie possono essere invece un provvisorio giaciglio, fornire protezione e calore. Oltre che insospettabile cibo se abbiamo anche qualche pianta che produce frutti o infiorescenze anche in autunno-inverno. Ottimo suggerimento è anche lasciare sulle piante da frutto qualche residuo. Non raccogliamo tutto, lasciamo che qualcosa resti attaccato, come d’altra parte accadrebbe in natura.

Infine, evitiamo la pessima abitudine di fare falò bruciando sterpaglie che magari celano ripari nel terreno per insetti, piccoli animali che trovano casa durante l’inverno.

In altre parole, possiamo essere utili senza per questo invadere il campo a madre natura. Se dobbiamo prodigarci con cibo a volontà, facciamolo per rifugi, canili, gattili o per persone in difficoltà nel gestire i propri animali domestici. Lì non si altera il corso della natura, ma si salvano vite in egual modo.

Foto di Gislane Dijkstra

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